20/05/2018  al 31/07/2018

Fabian Marti "Folly of Being"

Fabian Marti "Folly of Being"
La mostra si compone di nuove opere realizzate in tecnica photogram e di disegni su carta.
First through the door
Dr. Paul J. Ennis
L'unico modo per il domani di non essere peggio di oggi è il non verificarsi mai. Come omelia si potrebbe fare di peggio. È paradossale e pratico allo stesso tempo, ma prima la tua pratica deve essere quella di un desolante teorico. Per tutto il resto prova qualsiasi altra cosa. Mio padre non mi ha detto che si può rompere facilmente, ma prova a metterlo di nuovo insieme, questa è la vita (o un uovo). L'ho capito solo quando mi sono trovato schiacciato contro il muro con nessuno che mi rimettesse insieme.
Cerchiamo di essere seri per un momento: accumulazioni di esperienza psichica si aggravano fino a quando non cominciano a suonare come chiacchiericcio vivace (o, forse, "parlare inattivo", come una volta disse il vecchio maestro di là del confine). Sguardi di persone appaiono, ma ogni volta sempre più sbiaditi, invariabilmente distorti. Il processo di soggettivazione continua ad affascinare, l'elettricità degradata nel tuo cervello si sforza di mettere a fuoco, questa volta tutto è più maniacale, questa volta rovinoso. In una recente esperienza psichedelica ho invocato Odino e lui non ha risposto. Sai di essere nei guai quando Odino non ti ascolta.
Gli dei assenti continuano ad allucinare falsamente. La loro indifferenza diffonde disinformazione a tutti gli ambienti; dice che c'è speranza di essere trovati se si continua a guardare, come l'ubriaco che cerca la sua chiave solo alla luce. Nessuno sta ascoltando, nessuno sta mai ascoltando. Singolare coscienza imballata dentro carne e cranio, che finge di parlare per raddoppiare se stessi, solo per andare avanti.
Macchinico retroattivo auto-costruttivo è avere successo. Incatenato, bloccato, accadrà in un modo o nell'altro, senza uscita, solo l'incessante zangolatura di funzioni di hashish. La musica prima, poi l'intermezzo, la follia di essere l'intermezzo, di essere in mostra. Preludio a una guerra imminente.
Quando tutti i bambini si innamorarono, il mondo spaccò le loro teste. Era il cosmo che si chiudeva, sussurrando l'estinzione trascendentale nell'esistenza, perseguendo i propri fini, eliminando byte per byte la consistenza che c'era prima. Il contatore-intelligenza è sveglio.
Sorpreso sono andato a piedi alla spiaggia in cerca di fantasmi, ma invece mi hanno trovato loro e mi hanno parlato. Quel triste sole parlava, facendo conchiglie di conchiglie e poi non c'era più nessuno con cui giocare, supponendo ce ne fossero mai stati con cui cominciare. Potresti pensare che sia una storia triste, che questo scrittore riflette con sconforto su questioni controverse, ma non credo che tu ci sia per davvero. Per come la vedo io sei qui a cercare di sfuggire alla "gabbia trasparente" (Sartre) ma so che è una "speciale forma di oscurità" (Metzinger). Non c'è tempo per la politica tra uomini seri.
Oggi il paradosso è che il vitalismo è morto. I poeti sono catturati con una serie di immagini da un lontano futuro. Tocca l'occhio delle loro menti e attraverso i loro surrogati l'atto di estinzione trascendentale filtra fuori. Nell'accadere già ci troviamo nella sua memoria in corso, lampeggiante davanti a un occhio senza mente, indifferente a quanto sia stato significativo uno qualsiasi di essi alla fine (o all'inizio o presente).
Coloro che dicono che è stato bello mentre è durato non sono mai stati belli e quasi certamente non sono mai durati. Maledetti attraverso la vita non hanno mai smesso di pensare in modo spregevole alla loro immagine incredibilmente perfetta. Un non-tempo di assoluta e totale quiete. Una libertà durevole inazione. Rilascio improvviso.
Sulla spiaggia schiacciando le uova mi si avvicinò un vecchio. Tre quarti morto e duro alla vista, mi chiese se avevo sentito parlare di essere primo attraverso la porta. Io lo avevo sentito e lui continuò dicendomi di non farlo.
Sta diventando strano là fuori bambini. Siate spaventati, non saldi.

Luoghi

  • Galleria Fonti - Via Chiaia, 229 - Napoli
             081 411409     081 411409

    Orario: lun - ven 11-14 e 16-20 o su appuntamento

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