18/07/2010  al 11/08/2010

Enzo Cucchi - Thomas Lange

Enzo Cucchi - Thomas Lange Mostra arte contemporanea: Doppia personale, Enzo Cucchi - Thomas Lange   a cura di Davide Sarchioni Galleria Il Frantoio, Capalbio (GR)   L'associazione culturale Il Frantoio di Capalbio, importante protagonista della vita culturale nel borgo toscano, ospiterà dal 17 luglio all' 11 agosto, nella suggestiva sede di Piazza della Provvidenza, la doppia personale curata da Davide Sarchioni, che vede ora protagonisti il maestro Enzo Cucchi, noto esponente della Transavanguardia, e Thomas Lange, artista tedesco appartenente alla generazione dei “Giovani Selvaggi” di ex Berlino Ovest. Terzo appuntamento questo per Il Frantoio, dedicato all'arte contemporanea, dopo la collettiva “Crossroads/Crocevia” e la mostra “Materials and Symbols. Crossings/Ceccobelli-Kounellis-Hirano”, nell'ambito di un progetto dedicato ai crossing culturali fra artisti affermati ed emergenti, differenti per generazione, nazionalità e tipo di ricerca. Ancora una volta la Galleria de Il Frantoio si riconferma ideale stazione di sosta dove si danno appuntamento storie e vicende artistiche diverse, accolte in occasioni espositive che originano   inesplorate relazioni e nuove possibilità significanti. L'evento, di particolare importanza e difficilmente ripetibile, vede protagonista l’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi che dagli anni Ottanta domina la scena internazionale. Le opere esposte, in collaborazione con Galleria O. di Roma, sono 10 terrecotte (pezzi unici) smaltate e dipinte a freddo, concepite e realizzate tra il 2009 e il 2010, che fanno parte di un più ampio gruppo di lavori pittorici e scultorei dall’autore denominati “Cattedrali”. Cucchi fa sua l’immagine della cattedrale come simbolo della complessa stratificazione culturale del mondo occidentale: veicoli di collegamento tra il presente e il passato. Di queste immagini emergenti e incombenti, a lui interessa soprattutto l’invisibile o perlomeno “ciò che sta in ombra”,“gli umori nascosti e dimenticati”. Le opere in mostra si presentano come poetiche masse compatte, monocromatiche, nere, le cui forme rimandano in maniera misteriosa ed ambigua ora al mondo naturale (albero, nuvola) ora a quello antropizzato (architetture, paesaggi), alludendo ad una presenza ulteriore, come ombre che avvolgono, contengono o circondano qualcosa che ora non c'è più o che forse deve ancora crescere, essere immaginato ed edificato. Come “cattedrale”, infatti, ogni ceramica ha un interno dove si annidano nell’ombra depositi di forme astratte colorate e vagamente fitomorfe, bagliori , cavità. Cucchi ci indica la strada oltre il mondo fenomenico della rappresentazione, alzando il velo ingannatore che avvolge gli occhi dei mortali, facendo loro vedere una realtà che non può dirsi né che esista né che non esista. Sempre all'insegna di un'indagine che sonda i lati celati dell'esistenza interviene l'opera di Thomas Lange. L'artista, che attualmente si divide fra l'Italia e la Germania, è rimasto fedele ad una rappresentazione di tipo figurativo, potremmo anzi definire il suo lessico come rifigurativo e  conflittuale, dove l'introspezione psicologica arriva agli esiti di un nuovo realismo visionario, cui giunge tramite una gestualità estrema. Formatosi nel clima neo-espressionistico della Heftige Malerei berlinese degli anni Ottanta, Lange comunica tramite l'arte quell'affinità simbolica che lega uomo e mondo, e che l'artista solo riesce a ristabilire. In mostra un'ampia rassegna di 13 opere su carta inedite della serie “Vinci” del 2010 (tecnica mista su pagine di un libro del 1933 dedicato all'opera di Leonardo da Vinci) e di alcuni dipinti 2008/2010 (olio e tecnica mista su tela), anch'essi inediti, in cui l'artista, attraverso reiterate sovrapposizioni figurali e cromatiche, come stratificazioni temporali e memoriali, nasconde e fa riemergere alternativamente figure ed elementi compositivi in un intenso scavo nella propria memoria individuale e collettiva, per giungere ad una complessità dell'immagine che non vuole semplicemente rappresentare, ma alludere a qualcos'altro, ad un più profondo e segreto significato che si intuisce in tutta evidenza fra gli strati pittorici di ogni opera. La mostra si avvale del Patrocinio della Provincia di Grosseto e del Comune di Capalbio in occasione del suo cinquantesimo anno.

Luoghi

  • Piazza della Provvidenza 11 - Grosseto
     

    Luogo: Galleria Il Frantoio Note apertura: Orari: 18.00 – 23.00 Chiuso il martedì Info tel. +39 0564 896484 +39 335 750 44 36 +39 347 017 92 65