12/11/2021  al 23/12/2021

Claudia Peill "EN124-D400"

A cura di: Mario de Candia

Claudia Peill  "EN124-D400" Claudia Peill tiene una sua personale per la seconda volta a HyunnArt Studio a cura di Mario de Candia dopo la precedente esposizione avvenuta nel 2009.
Quaranta sono opere su carta costituite da collage e tecnica ad olio, frammenti fotografici di vita che Claudia Peill cattura dal reale e completa con un elemento pittorico come cifra della sua ricerca in cui finalizza dittici e polittici. Al fine di raggiungere il significante, alla fase iconica, l’artista aggiunge costantemente una parte monocroma e silenziosa, densa dell’essenza dell’opera.
 In questo caso durante il lockdown, considerata l’impossibilità di uscire, nelle 25 opere su carta esposte, dal titolo Quaranta come la quarantena, l’artista ha fatto sì che le immagini catturate fossero frammenti di vita, realmente strappati dai quotidiani, dai rotocalchi, dai settimanali… come strappi di vissuto presi dalla cronaca alla moda e quindi fisicamente rielaborati e interpretati in un nuovo contesto.
EN 124- D400 è invece un’opera su tela, sempre recente ma completamente diversa, l’opera per così dire di cambiamento e di sorpresa che forse giunge proprio per rompere un’attesa.
Questa rientra nel ciclo dell’artista degli ultimi anni dove il soggetto ripreso dalla quotidianità appartiene alla massima categoria dell’ordinario, ghise, griglie e tombini metallici. Elementi di uso comune e volgarmente calpestati raggiungono invece, attraverso un processo alchemico, una trasformazione e assumono una presenza, non più fisica, che supera spazio e tempo e che si colloca in una dimensione immaginaria e poetica che solo l’arte può realizzare.
 
 
Come scrive Mario de Candia in catalogo: 
“La salvezza, per l’arte e per la critica, risiede in una questione di metodo: tornare su se stessi e risalire dalla ‘conoscenza’ al carattere, si potrebbe dire filosofico, secondo la sua spontaneità (…) e non starsene al sicuro, rinchiusi come in un munito castello…
È vero che l’esilità di un’opera d’arte è inversamente proporzionale al peso che può sostenere? Che le immagini che prendono di petto la morte o l’essere possono essere diafane, o addirittura spettrali?
Questi temi hanno la struttura di un capello, appartengono al mondo del piccolo. Bisogna prenderli in mano e avvicinarli all’occhio perché li veda ed all’orecchio perché li senta: nella eco di passi lontani può risuonare l’intero universo.
 Arte non come ciò che appartiene semplicemente alla vita… ma arte come ciò che appartiene ad un’altra sfera (forse quella dell’epos) e come tale verrà raccontata fin quando ci sarà memoria: l’arte va al di là della vita, anche se non si sa dove.
Nell’arte entra tutto ciò che esiste, ma privo di esistenza: la vita in essa è altra da quella che passa per tale. Infelicità, dolore, tragedia, consueti nell’arte, non sono quelli che la realtà dispensa, ma l’arte li fa apparire perfino desiderabili.
(Arte) che supera spazio e tempo e che si colloca in una dimensione immaginaria e poetica che solo l’arte può realizzare.
 

Luoghi

  • Hyunnart Studio - Viale Manzoni, 85/87 - Roma
         335 5477120

    Orario: mart-ven 16-19

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