03/02/2016  al 29/02/2016

Caterina Ruggeri. Colori rubati

A cura di: Testo di Roberto Borghi

Caterina Ruggeri. Colori rubati
“Di solito pensiamo all’orizzonte come a una linea: e se invece fosse un colore?
Se lo fosse, risulterebbe una zona pulsante e indefinita invece che una riga più o meno netta, non designerebbe il confine tra terra, acqua e cielo ma sarebbe anzi la loro area di fusione, si espanderebbe tanto in orizzontale almeno quanto in verticale, come avviene nei dipinti più recenti di Caterina Ruggeri. 
Questo capovolgimento di uno dei più consolidati parametri visivi, nella pittura di Caterina, è stato attuato gradualmente, per passaggi successivi. Prima è stato necessario affrancarsi dalla geometria, dalla tentazione di strutturare l’immagine in zone rettangolari. Poi è diventato basilare concentrarsi sulla linea che suddivide l’immagine, per far sì che la ripartizione fosse sempre meno nitida, e che le linee anzi si moltiplicassero, ma diventassero segni, graffi, e fossero quindi sempre meno regolari e sempre più espressive. Quindi l’essenziale si è rivelato far dialogare le diverse parti del dipinto, creare una tensione energetica, far percepire un’unità di fondo tra i diversi elementi.
La mostra nelle sala del Palazzo del Broletto racconta questo percorso con i suoi inevitabili ripensamenti, le sue oscillazioni tra diverse soluzioni formali, ma mette soprattutto in luce la determinazione con cui è stato condotto. Dietro ogni dipinto si intravede un fine, un obiettivo non esplicitato ma presente, che resta come sospeso sul fondo. E in ogni opera si percepisce anche una narrazione abbozzata, che volutamente si concentra sulle premesse, sugli antefatti: si intuisce però che, se qualcosa accadesse, si tratterebbe di vicende intime, di una partecipazione al mistero della natura che si compie attraverso l’evocazione di acquitrini, montagne che si sfaldano, vapori che si condensano. 
Eppure il lirismo, che in queste opere è molto, non è affatto tutto. Il colore steso e modellato con le mani, la compattezza del supporto metallico, la matericità complessiva dell’immagine suggeriscono un senso di forza, quasi un surplus energetico.
Orizzonte d'altra parte è un termine che deriva dal verbo greco orìzo, che significa delimitare, ma anche imporre. La pittura di Caterina compie un ulteriore capovolgimento: si impone all'orizzonte e, in alcuni casi, gli sottrae anche dei colori” (Testo in catalogo di Roberto Borghi).

 

Luoghi

  • Palazzo Del Broletto - Como - Piazza Duomo, 2 - 22100 Como
         031 304554

    Orari: martedì/venerdì 15-19 sabato/domenica 10-13 e 15-19 Ingresso libero

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