26/01/2013  al 23/03/2013

Babele

Babele

In questa collettiva si confrontano Anna Arzuffi, Elio Bianco, Maribea Bonzani, Diego Caglioni, Linda Callioni, Gianluca Leva e Miriam Peroni.


La torre di Babele è, da sempre, considerata il paradigma del " folle volo ", la sfida dell' uomo che tenta di realizzarsi, la sperimentazione del limite, dell' incompiutezza della creatura che si affida solo a se stessa, conseguendo come risultato la divisione e l' incomunicabilità, la diversità dei linguaggi...il " Kaos " e il ragionamento...oppure l' " Ordine ".
Ordine e diversità come benedizione e ricchezza. La molteplicità succede sempre al tentativo dell' Unità, poichè solo il respiro congiunto di queste due polarità determina il movimento. La molteplicità dei linguaggi è indispensabile e fino a quando ci sarà chi parla un linguaggio diverso si avrà la certezza di godere della libertà e gli infiniti linguaggi dell' arte consentono di conoscere posizioni e punti di vista diversi.

In questa mostra collettiva si confrontano e tentano un dialogo Anna Arzuffi, Elio Bianco, Maribea Bonzani, Diego Caglioni, Linda Callioni, Gianluca Leva, Miriam Peroni.

Anna Arzuffi usa il linguaggio femminile più antico: il ricamo. Piccoli punti croce disegnano su preziose tele nere le immagini di "ossa rotte" tratte da radiografie dei famigliari. L'atto del ricamo cuce, rammenda e unisce ciò che è diviso metaforicamente.

Elio Bianco, scultore, analizza le forme in tensione nello spazio. La sua ricerca vive nella modernità: è il sistema cognitivo della scienza ad interessarlo. Una ricerca complessa come quella delle geometrie variabili gli consente di esplorare la condizione della forma in divenire.

Maribea Bonzani subisce il fascino dei materiali che usa come strumenti evocativi e metafore. Nelle opere esposte rintraccia, con piccoli segni, le lacerazioni dell'usura delle tele di canapa, usate in passato dai marinai nei lunghi viaggi per mari ed oceani.

Diego Caglioni, con " Avatar ", sceglie il mondo virtuale della chat come luogo d' incontro per eccellenza della contemporaneità, dove ciascuno può assumere identità sfuggevoli, "a bassa risoluzione", difficili da determinare, dominate dai pixel, un luogo in cui chiunque può essere chiunque...anche se stesso.

Linda Callioni usa la pittura: nelle sue tele il "Kaos" primitivo prende forma con forza. Le macchie di colore si compenetrano disturbate da segni che si impongono con toni sgargianti e si manifestano in decori dove si rintracciano i toni del graffitismo americano.

Gialuca Leva è pittore: nelle sue tele ampie stesure di colore si alternano ad impasti densi e profondi. Gli spazi tonali e i materiali trasparenti creano emozioni poetiche. La materia pittorica è predominante e determina una forte fisicità dell' opera.

Miriam Peroni disegna in modo esplicito scene erotiche, ma con grande raffinatezza grafica che sublima le scene intime e "proibite" in modo tale da essere di nuovo guardate senza alcun imbarazzo, poichè diventano poetiche e acquistano un forte senso estetico che l' accumolo, la quantità, la mercificazione di questo atto naturale ci ha fatto perdere.
 
 


Luoghi

  • Viamoronisedici Spazioarte - Via Moroni, 16/A - Bergamo
             347 2415297     035 4592486

    Orario: gio-sab ore 16-19

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