25/02/2016  al 14/05/2016

Attitudes. Sculpture #1

A cura di: Daniele Capra

Attitudes. Sculpture #1

Ludovico Bomben, Nick Hornby, Charlotte Mumm, Jonathan Sullam. 
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Risulta difficile stabilire cosa sia la scultura, dato la presenza di tante poetiche differenti, di approcci fisici e materiali contradditori, di pratiche di difficile definizione, di interazioni con l’architettura o l’azione performativa. La scultura contemporanea ci mette nella condizione di non riuscire rigorosamente a definire cosa essa sia, ma di essere in grado di riconoscerla. Risulta così ancora più necessario evidenziarne delle linee di forza, inquadrarne propensioni e sensibilità, in modo di poterci orientare in tale geografia incerta.
Le pale di Ludovico Bomben presentate in galleria nascono da un’analisi condotta sui rapporti dimensionali delle pale d’altare italiane del Quattrocento e del Cinquecento, nelle quali la collocazione dei soggetti è determinata da matrici compositive geometriche di particolare raffinatezza, che l’artista disassembla e ricompone in forma spaziale con una sensibilità che unisce minimalismo e senso di sacro.
Classicismo e capacità di dissezionare la materia sono centrali nei lavori di Nick Hornby, in cui le abilità tecniche della tradizione scultorea sono innervate da un approccio ed una visione ardita e personalissima. Il frammento, il taglio e l’uso di un’avvincente ed articolata geometria fanno delle sue opere dei dispositivi tridimensionali che sfidano lo sguardo dello spettatore a letture inattese.
Le sculture di Charlotte Mumm della serie Stomach Communities sviluppano, in forma di narrazione, le possibilità immaginarie e di connessione insite nella materia visiva con gli aspetti più profondi del nostro corpo, con gli spazi che abitano nell’interiorità. Le sue opere sono infatti contemporaneamente immaginifiche composizioni di parti disomogenee e visioni spaziali, in cui elementi organici e geometrici sono in continua frizione.
In I Killed My Mom Jonathan Sullam mostra in maniera beffarda l’effetto di un pensiero che tutti abbiamo almeno una volta avuto nella nostra vita. L’artista dà sfogo all’istinto bestiale che giace nel fondo più inesplorato del nostro abisso psicanalitico e lo trasforma in forma attraente, seducente, desiderabile. Così quell’azione ci repelle ed attrae, mettendoci in scacco senza possibilità di uscirne.

 

Luoghi

  • Eduardo Secci - Firenze - Via Maggio, 51/R - 50125 Firenze
             +39.055.283506    055 0517518

    orario: lun-ven 9-13 e 15-19

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