03/04/2014 dalle 18:00  al 03/07/2014 alle 18:00

Athar Jaber. Torso, Opus 4. Nr.2

Athar Jaber. Torso, Opus 4. Nr.2
Con la presentazione di Opus 4 Nr.2 nella maestosa sala in marmo verde dell’Academia Belgica, il giovane scultore Athar Jaber (°1982) sembra tornare a casa. Nato a Roma da genitori Iracheni, cresciuto a Firenze e laureatosi ad Anversa, il suo percorso è costituito da esperienze eterogenee. Attraverso le immagini televisive della Guerra del Golfo, vissute durante l’infanzia, consapevole del fatto che i suoi parenti fossero quotidianamente minacciati, Athar ha percepito l’ansia prodotta dalle immagini inquietanti della guerra. Al contrario, la città di Firenze, con i suoi magnifici Palazzi e collezioni, fornì di prima mano al giovane le migliori informazioni sul Rinascimento Italiano. Eppure, la perfezione di certi capolavori sembrava troppo bella per essere vera. Nell'evoluzione artistica di Athar, la bellezza ideale della scultura di Michelangelo doveva essere negata dai corpi nudi e deformi di Francis Bacon.
Gradualmente, le rovine entropiche e i frammenti della Roma antica, la sensuale perfezione scultorea di Michelangelo e la nuda, cruda carne del pessimismo esistenziale di Bacon sono stati assimilati dall’esplorazione scultorea personale di Athar. Durante gli studi presso l'Accademia Reale di Belle Arti di Anversa, Athar scelse radicalmente un materiale quasi anacronistico quale il marmo. L’interazione fisica estremamente lenta con la pietra inerte ha fornito ad Athar la possibilità di adottare e di adattare le condizioni storiche e materiali del marmo. Nel 2008 si è laureato con una scultura a grandezza naturale in marmo di Carrara, presentando una “natura morta” di membra frammentate di un corpo maschile (Opus 4 Nr.1). L’apparente classicismo (il marmo bianco, la levigatura lucida) ed un'abile esecuzione, sono state intelligentemente contrastate da reminiscenze di disintegrazione fisica, ricordando alcuni studi di Théodore Géricault: cupe rappresentazioni di braccia e gambe mozzate.
Un anno dopo, Athar completa Opus 4 Nr.2 (2009). Il nucleo di questa scultura, un torso mutilato, determina chiaramente un allontanamento intenzionale dalla finitura morbida della sua precorritrice. La posizione contorta del corpo incompleto esprime una forte tensione, mentre il suo carattere incompiuto somiglia alle strutture erose ed entropiche di frammenti scultorei ed architettonici. Le linee nitide della silhouette fratturata conferiscono all’opera una qualità tagliente, tesa, nevrotica. Essendo deformato e rotto, la condizione devastata di questo corpo potrebbe riferirsi sia ad un’erosione che ad un’aggressione. La sua bellezza è terribile. Nella città delle rovine, e nel monumentale interno modernista dell'Academia Belgica, Opus 4 Nr.2 potrebbe quasi essere interpretata come un’opera site-specific. Tuttavia, presentando l’opera su un piedistallo di metallo che rievoca l’altezza alla quale è stata lavorata, Athar esprime chiaramente la sua intenzione di elevare il pezzo dal suolo e differenziarlo dal suo ambiente. In questo modo egli “dichiara” la scultura come scultura, splendida nella sua posizione isolata e muta nella sua condizione mutilata.
Johan Pas, Anversa, Febbraio 2014 

 

Luoghi

  • Accademia Belgica - Via Omero, 8 - Roma
             06 20398631     06 3208361

    orario:lun-venerdi 16-18 o su appuntamento

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