27/04/2016  al 09/06/2016

Afterall. just one damn thing after the other

A cura di: Chiara Pirozzi

Afterall. just one damn thing after the other
Nell’Underground space della galleria è presentata la mostra just one damn thing after the other (solo una cosa dopo l'altra), personale del duo Afterall (Enzo e Silvia Esposito, Napoli) a cura di Chiara Pirozzi. Il progetto s’inserisce nelle ricerche condotte dagli artisti tra Napoli e Città del Messico basate su una riflessione sulla costruzione storica e sociale del “documento/monumento”.  «Il documento è monumento. È il risultato dello sforzo compiuto dalle società storiche per imporre al futuro - volenti o nolenti - quella data immagine di se stesse. Al limite, non esiste un documento-verità. Ogni documento è menzogna.» (J. Le Goff,  Documento/Monumento). Il documento e la sua valenza sociale, come il monumento, è frutto della selezione e del montaggio di testimonianze che, fra le tante, la storiografia sceglie di tramandare come verità. Gli Afterall traducono e slittano tale riflessione indagando la storia del “Monumento ai Caduti del mare” - conosciuto dai napoletani come “La colonna spezzata”. Concepito per essere un monumento all’Ammiraglio Francesco Caracciolo, ne fu realizzato solo un bozzetto utilizzando un ritratto del fratello non avendo a disposizione un’immagine del Valoroso, il busto definitivo non fu mai ultimato e il suo basamento accolse infine una pesante colonna di marmo cipollazzo ondato di verde, la cui storia tramandata si perde tra mistificazioni, oblii e scoperte. L’analisi puntuale condotta degli Afterall sul Monumento, sia da un punto di vista storico sia delle sue forme e dimensioni, giunge sino alla sua smaterializzazione e all’assenza di qualsiasi legame tra le parti del discorso, che si traducono in mostra in un trasporto effimero, senza scopo: una griglia che ingabbia, perfettamente, il vuoto. Il discorso degli Afterall da qui si allarga verso la natura approssimativa di ogni verità ricercata pedissequamente favorendo una sospensione, un "surplace" nell'atto del montaggio, di modo che l’azione della creazione diventa una costante senza fine; ciò si concreta in una ricerca d’archivio, dove inciampi, erranze e spaesamenti costituiscono l’ossatura di una serie di lavori ( _01; _02; _03) in cui una “geografia imperfetta” diviene garanzia di sopravvivenza (cfr. Tzvetan Todorov). 

Luoghi

  • Dino Morra Arte Contemporanea - Piazza Enrico De Nicola, 46 - 80121 Napoli
             081 0332263     392 9420783

    Orario: lun - ven 10-12.30 e 16-19, sab 10-13

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