Tabarelli Patrick

Patrick Tabarelli vive e lavora a Milano. La sua ricerca artistica si concentra sui meccanismi di creazione e percezione dell’immagine. Fortemente orientate al processo, le sue opere sono sempre aperte a una sorta d’incertezza percettiva e indagano le relazioni tra causa ed effetto, assenza e presenza. Lavora spesso in serie, seguendo regole precise per quanto riguarda l’elaborazione dell’opera e la composizione cromatica delle palette. Costruisce strumenti che gli permettano di ottenere oscillazioni dinamiche e minimali ottenute talvolta per interferenza, superfici quanto più piatte possibile, dalla resa quasi digitale, in grado di eludere la sua gestualità. Negli ultimi anni ha iniziato a canalizzare i processi creativi in algoritmi che, eseguiti da drawing-machines, generano superfici pittoriche ponendo un’ulteriore distanza tra opera e autore sia nella fase esecutiva sia in quella generativa. Ha all’attivo diverse mostre collettive e personali. Fra le più recenti si ricordano: nel 2016 la partecipazione alla collettiva Principio di Indeterminazione, curata da Ivan Quaroni alla galleria ABC-Arte di Genova e nel 2015 quella a Shapes presso Circoloquadro a Milano. Fra le personali si rammentano Elsewhere, Again presso Peninsula in Berlino nel 2016; 500 Unreachable Islands – Machines Dream of Electric Islands in Expo Milano, Ubiquity, curata da Ivan Quaroni, per Maryling|ABC Arte, Milano e crossing-over all’ HangarBicocca di Milano, tutte svoltesi nel 2015.