Spotorno Guglielmo

L’espressione pittorica di Guglielmo Spotorno (Milano, 1938) inizia in giovane età, frequentando la Galleria d’arte di sua madre, già scultrice, vivace luogo d’incontro di artisti e critici tra i più importanti degli anni ’50 e ‘60, fra cui Arturo Martini e Felice Casorati.
A dodici anni partecipa a un concorso nazionale riservato agli alunni delle scuole medie: il suo disegno in punta di penna, intitolato Incubo, viene prescelto ed esposto nel 1950 a Roma a Palazzo Venezia, dove riscuote l’attenzione di Federico Fellini.
Segue un periodo legato alla figurazione. La pittura è una passione che coltiva nel corso di tutta la sua vita, complici l’amore per l’arte della madre e la personalità del padre. A circa vent’anni rivolge il suo interesse soprattutto al gruppo Cobra, in particolare a Jorn e a Sutherland, che influenzano la sua pittura. Quella di Guglielmo Spotorno non è un’imitazione passiva e meccanica, ma questi maestri contribuiscono a far emergere l’espressione della propria vena artistica manifestata fin da ragazzo.
Nel corso degli anni lo studio e la frequentazione di maestri dell’avanguardia italiana e internazionale come Lam, Jorn, Fontana, Baj e Sutherland, accompagnano Guglielmo Spotorno nel suo percorso artistico nel quale naviga il conoscere tra ragionevoli dubbi e prepotenti emozioni.