Speranza Paola

Anni di Paola Speranza 
Da----nn, da---nn …
Ilija Šoškić ha sparato due colpi.
In pratica sparano sempre due colpi.
Nella galleria la gente non aveva mai sentito dei colpi di pistola
uno spettacolo
La gente era inorridita dalla società degli anni di piombo.
In realtà viveva in pace.
L’artista Paola Speranza no!!
 
Jannis Kounellis ha sostenuto sempre Šoškić,
era il suo migliore amico.
Pino Pascali era il migliore amico di Kounellis,
fu lui ad introdurre Kounellis nell’ambiente dell’Arte Contemporanea di Roma.
 
Pino Pascali aveva un’amica-musa,
era stata lei che era la migliore amica di Paola Speranza.
Così di conseguenza Paola Speranza era diventata
anche la migliore amica di Pino Pascali
Lei avendo un rapporto confidenziale,
piano piano con il gallerista di Pascali
un giorno gli presentò un progetto suo dopo la morte di Pascali
Lui mormorava con in mano il suo progetto
Disse: tu puoi presentare la tua nudità corporale? fotografare te stessa?
Lei, bella donna romana, è stata tradita dalla confidenza che aveva avuto con lui e ha trattenuto il silenzio,
Dopo qualche mese Paola decise di partire per l’India e a Kathmandu
rimase quasi due anni interi in India e a Kathmandu.
Nudità delle donne
Disse: tu puoi presentare la tua nudità corporale?
Primo quadro
Perché il grande genio di Leonardo
non ha realizzato la versione femminile?
Dio è maschio?
Altri quadri,
Le ali degli angeli avevano un’irritazione
Il mezzo stesso era il messaggio di Dio.
Mucluhan (il medium è il messaggio).
La gente che ha trovato angeli per essere salvati è di due tipi.
Un tipo di gente vuole essere salvato, ma salvato “a modo suo”
il secondo vuole essere pagato per essere salvato
ma salvato a modo suo.
Così loro facevano pagare chi cercava di salvarlo.
In croce la salvatrice.
Ora già è stato un maschio a pagare per salvare la gente
ora tocca alla versione femminile di pagare per salvarci.
Questa volta sarà liberata la gente dalla dea a modo suo.
Dopo l’incidente in motocicletta, a 33 anni
sul corso italico Pascali che era vestito di nero.
 
Kounellis trattenne la ragazza-musa di Pascali,
Maria Paola Speranza non adora Kounellis.
 
uemon
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Paola Speranza
La mia vita si può sintetizzare facendo riferimento ai miei più importanti viaggi, sia fisici che
spirituali perché considero questi, l’esperienza fondamentale della mia vita, dopo la mia
gravidanza e la nascita di mio figlio Roman.
Il mio primo grande viaggio, è stato quello che ho intrapreso nel ventre di mia madre adorata,
quando decisi di tornare su questo pianeta o se preferite di ri - incarnarmi.
Sono nata a L’Aquila.
Il primo grande viaggio sul pianeta Terra è stato invece quello che ho intrapreso,
giovanissima a metà degli anni ‘60 nel mondo dell’Arte! Sono stata presente da subito nel
panorama degli artisti dell’avanguardia romana: primo fra tutti Pino Pascali, all’Attico di Fabio
Sargentini a Piazza di Spagna; dove ho incontrato Michelangelo Pistoletto e Jannis Kounellis
con la deliziosa moglie Efi.
Alla Tartaruga di Plinio de Martiis, a Piazza del Popolo, l’altro gruppo: Angeli, Schifano, Ceroli,
Tano Festa, Lombardo, Mambor, Cesare Tacchi ed Eliseo Mattiacci.
Gino De Dominicis, mio compagno di corso all’ Accademia era ancora sconosciuto.
Nel ’68, anno della contestazione, anno di lutto per la morte di Pascali ma anche di Leoncillo e
Gastone Novelli, ebbe inizio per me la grande avventura di Vicolo del Cinque durata venti
anni, nella mia storica casa studio da cui è passata un’intera generazione di artisti, poeti,
contestatori provenienti da ogni parte del mondo.
Posso citare: Dario Bellezza, Amelia Rosselli e Patrizia Vicinelli, Marco Ligini e Alberto Grifi,
Renato Nicolini e Alex che diventerà Sandro Chia, Gian Maria Volenté e Alighiero Boetti,
Gregory Corso e Allen Ginsberg, Julian Beck e Judith Malina, Massimiliano Polichetti solo per
nominarne alcuni …
Il 12 dicembre ’69 in seguito alla strage di Piazza Fontana nacque il gruppo di
controinformazione organizzato da Marco Ligini al quale partecipai per un paio d’anni; nel
’71 il gruppo pubblicò “La strage di stato” in forma anonima scritto però da Marco Ligini.
Il ’72 è stato l’anno del mio “risveglio spontaneo” anno in cui nacque l’intuizione della “Donna
Vitruviana”: una gestazione durata più di quarant’anni …!
Il secondo importante viaggio l’ho intrapreso nel marzo ‘73 quando mi recai in Iraq e nel
Kurdistan iraqeno, terra dai cui pozzi petroliferi si sprigionano verso il cielo, lunghe lingue di
fuoco …
Volevo incontrare Mustafà Barzani capo dei guerriglieri curdi, del dicembre dello stesso anno
è il mio viaggio in Nord Africa – Tunisia, Algeria, Marocco – intrapreso con l’allora
giovanissimo Luigi Barzini … Da Barzani a Barzini il passo è … una vocale.
Durante il ‘74 - anno di stasi - sperimentai un viaggio di collaborazione con Alighiero Boetti
in qualità di sua assistente al colore per le scacchiere di “Ordine - Disordine - ES” lavori che
Alighiero inviava poi in Afganistan per farli ricamare dalle donne afgane.
Nel ‘75 il quarto viaggio, il mio primo viaggio in India e Nepal: da Kathmandu partii alla volta
dell’Himalaya attraverso i sentieri sherpa, raggiungendo a piedi oltre i 4800 m alla base
dell’Annapurna e Davalagiri: i giganti di oltre 8.000 m che quando ti appaiano ti mozzano il
fiato. Al ritorno da questo viaggio ebbe inizio la mia lunga escursione nell’universo spirituale
della tradizione tibetana: un viaggio che dura da oltre quarant’anni attraverso la pratica della
meditazione, della contemplazione e della recitazione di mantra e la pratica delle mudra,
trasmissioni che ho ricevuto dal mio prezioso Maestro Nankai Norbu Rimpoche considerato
uno dei più grandi Maestri viventi dell’antichissima tradizione Dzog chen, la Grande
Perfezione o Via di Autoliberazione
In seguito a questa esperienza, nello stesso anno ho approfondito lo studio dell’arte tantrica
hinduista e buddista per una tesi di abilitazione all’insegnamento dell’arte e della storia
dell’arte. Nello stesso anno nacque il mio primo Sri Yantra realizzato su carta con la tecnica Nel 1980 il mio importantissimo ritorno in India, Nepal e Sri Lanka. Un viaggio di oltre due anni attraverso tutti gli Stati dell’India con due escursioni in Himalaya; fu quella l’occasione del mio primo incontro con il XIV Dalai Lama del Tibet che considero oltre che un mio grande Maestro, un mio grande Amico. Dopo la nascita di mio figlio nel ‘83 ho intrapreso il mio lungo viaggio di oltre trenta anni nella scuola pubblica italiana dedicando ai miei allievi, senza mai risparmiarmi, le mie energie e la mia passione, con il desiderio di risvegliare in loro la creatività e l’amore per l’arte e la storia dell’arte. Nel ’92 tornai a Kathmandu con Anna Paparatti e mio figlio Roman di allora nove anni dove realizzai lo Sri Yantra di rame di cm 60x60. Ringrazio dal profondo del cuore ognuno/a dei miei compagni di viaggio. Tashi – delek Paola