Ripari Ina

Vive e lavora a Prato e ha al suo attivo numerose personali collettive e manifestazioni varie. Con le sue opere ha cercato di portare avanti i suoi principi etici e ha usato l‘arte per gridare la sua rabbia e il suo disappunto davanti a una società indifferente. Nelle sue composizioni la materia è diventata pretesto di una totale libertà di azione dove il colore è quasi del tutto scomparso assorbito da un nero denso come pece venato da rosse striature come rivoli di sangue caldo sull’asfalto come urla nel silenzio. Qualsiasi dramma torna cosi a riflettere su idee che gia furono di Dada e dei nuovi realisti francesi. Lei recupera perfino i rifiuti quelli veri cose buttate via quelle meno evidenti della nostra coscienza. La somma delle sensazioni che scioccamente ci rifiutiamo di provare e dei sentimenti che altrettanto scioccamente cerchiamo di nascondere. Ina Ripari racconta profonde inquietudini malessere di vivere pessimismo connaturato nel suo carattere. Usa l’arte come veicolo di comunicazione come un esigenza di tuffarsi dentro la sua anima alla ricerca di qualche risposta. Neri schizzati di rosso come ferite che la vita ci infligge ma che con grande passione cercano di farsi avanti per gridare con forza io sono io esisto.