Preziuso Antonietta

Da fotografa amatoriale ad artista della fotografia questo è il percorso che Antonietta Preziuso sta facendo con grande determinazione, curiosità, acquisizione di tecniche sempre più raffinate. E’ partita, oltre dal suo talento, dalle lezioni di Giuliana Traverso, proseguendo al Polo della Fotografia, direttore artistico Prof. Giancarlo Pinto, a Genova con l’arricchimento d’incontri, di esposizioni affinando così il suo “fare” fotografia frequentando dal 2013 al 2019 presso Facoltà di Architettura di Genova i corsi di perfezionamento professionale in fotografia, tra i docenti: N.Sacco, A.Bertirotti, A.Novelli, S.Iovine, G.De Meo, F.Cito, I.Celoria, G.Pinto. Ha inoltre partecipato a corsi e workshop tenuti da A.Terrile, Ariu/De Angeli, D.Busley, F.Fontana, C.Bongiorno, R.Iacometti. Ama il reportage e la foto creativa, la sua ricerca fotografica è aperta a tutto ciò che stimola il pensiero e la creatività. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia ed all'Estero. Tra i molti premi conseguiti si ricordano: 2017 - 1° classificato ex equo "Forti di Genova" concorso/convegno internazionale indetto dal Comune di Genova; 2017 - 1° classificato Premio Casa America di Genova con il lavoro "Meno Muri più Cultura"; 2019 - 1° classificato Premio Lanfranco Colombo ambito 13° Penisola di Luce - Sestri Levante con il lavoro "Torno subito"; 2020 - 1° classificato Premio Poesia Prosa e Fotografia "O Leudo" - Sestri Levante.  Fa ormai parte di quella stagione lunga e vitale della fotografia italiana, essendo una singolare interprete del Duemila osservando e riprendendo ogni gradazione urbanistica ed emotiva, guardando al mare, alle diversità etniche e culturali che avverte come “lievito” per aprirsi a nuovi orizzonti, linguaggi, conversazioni. Indaga dal di dentro la natura (così il mare, chi vi lavora, chi lo sfregia, la plastica che lo annienta), la naturalità di un luogo è per Lei “documento” che va rispettato e da cui trarre un gesto artistico. Luce e colore, forme, ombre, spazzatura, tutto ci insegna a non perdere la forza e la verità di uno sguardo che il mezzo meccanico della macchina fotografica fissa, indaga, sonda, scruta, esplora grazie alla sua sensibilità per ripulire la memoria dalle sovrastrutture alla ricerca, quindi, dell’emozione vissuta in quel momento. I suoi scatti sono stati,  anche, esposti e molto apprezzati nella mostra “Mediterraneo” che nel 2017 è stata ospitata presso l’Istituto Italiano di Cultura a Praga, una iniziativa fortemente voluta dall’Associazione “Aiolfi” di Savona assieme al Polo della Fotografia di Genova. (Silvia Bottaro)