Prevedello Fabrizio

Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, Fabrizio Prevedello (Padova, 1972) si trasferisce dal 1995 al 2002 a Berlino, dove inizia l’attività di scultore. Nel 2002 ritorna in Italia e si stabilisce in un paese situato sulle Alpi Apuane. La sua ricerca artistica parte dalla formazione accademica legata alla scultura classica per poi trovare, nell’ultimo decennio, un linguaggio capace di coniugre consapevolezza riguardo al metodo compositivo e all’utilizzo dei materiali. 
Nelle sue opere rimane evidente la parte performativa del fare dello scultore che si manifesta sulla pietra, sul ferro, sul legno, sul cemento, e che talvolta si esprime in bruciature da saldatura sul muro di appoggio dell’opera o all’interno della materia stessa. La coerenza interna viene raggiunta attraverso il precipitare delle esperienze vissute all’aperto, spesso in montagna, e nella creazione di strutture che insistono sulle relazioni tra natura e artificio, tra conservazione e sfruttamento, tra rispetto e manipolazione. 
Dopo la prima personale “Storie Naturali”, Palazzo dei Priori, Volterra (PI) nel 2003, si intensifica la sua partecipazione a mostre personali, tra cui "Less concreteness", con Sara Enrico, MARS / Milano Artist Run Space, Milano, 2010; “Fa un po’ freddo ma non preoccuparti” Brown Space Project, a cura di Luigi Presicce, Milano, 2011; “Verde”, a cura di Ilaria Mariotti, Galleria Cardelli & Fontana, Sarzana (SP), 2012; e collettive, tra cui “Laboratorio” con Luigi Presicce, residenza, MACRO, Roma, 2012; “Apologia", Museo Civico del Marmo, a cura di Federica Forti, Carrara (MS), 2013; “Il collasso dell’entropia”, Museo d’Arte Contemporanea, a cura di Alberto Zanchetta, Lissone (MB); "I baffi del bambino", Lucie Fontaine, a cura di Luca Bertolo, Milano, 2014. 

Fabrizio Prevedello. Luce
 31/10/2014  al 12/04/2015

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