Paulucci Enrico

Enrico Paulucci nasce a Genova il 13 ottobre 1901.
Nel 1909 la famiglia si trasferisce a Torino. Qui compie i suoi studi e si laurea in scienze economiche e commerciali (1924) e in giurisprudenza (1927). Intanto, nel 1923, aveva esordito con un’opera alla Quadriennale di Torino e alla LXIX Promotrice di Belle Arti di Genova. Tra il 1925 e il 1926 è vicino al gruppo futurista torinese, con il quale partecipa alla Mostra futurista di Torino (1926). Subito dopo entra nell’orbita di Felice Casorati, si avvicina all’ambiente artistico della città animato da Riccardo Gualino e Lionello Venturi, stringe amicizia con Carlo Levi, Gigi Chessa, Francesco Menzio, Alberto Sartoris, Mario Soldati, Edoardo Persico e Luigi Spazzapan.
Il suo primo, decisivo, viaggio a Parigi è del 1928, con Menzio. Nello stesso anno viene ammesso alla Biennale di Venezia. Nel gennaio 1929, con l’esposizione alla Sala d’Arte Gugliemi di Torino, con Jessie Boswell, Chessa, Nicola Galante, Levi e Menzio, nasce il sodalizio dei “Sei pittori”, sostenuto da Persico e tutelato da Venturi. Il gruppo va incontro a un progressivo sfaldamento e nel 1931 l’esperienza può dirsi conclusa, nonostante le mostre di Genova, Milano, Londra, Roma, Venezia e Parigi ne trasferiscano l’esistenza fino al 1935, anno della morte di Chessa.
In questi stessi anni comincia scrivere su “L’illustrazione del popolo”, “Le Arti plastiche”, “La Casa bella”, si interessa di architettura e arti decorative, si avvicina agli esponenti del razionalismo milanese e torinese (Pagano, Sottsass Jr, Sartoris). Nel 1931, insieme a Levi, su incarico della Cines, a Roma, realizza le scenografie per il film Patatrac di Gennaro Righelli. Nel 1932 partecipa alla Biennale di Venezia e nel 1933 alla V Triennale di Milano, nel 1935 alla II Quadriennale di Roma con una sala personale, nel 1938 espone nella Galleria della Cometa, presentato da Alberto Moravia, nel 1939 alla III Quadriennale di Roma. È presente a tutte le edizioni del Premio Bergamo (1939-1942). Fonda con Casorati lo “Studio Casorati-Paulucci” (1934) e, poi, lo studio La Zecca (1938), ospitando mostre da considerare, per il tempo, all’avanguardia. Nel 1941-42 coordina la sede torinese del Centro d’azione per le arti. Nel 1940, per chiara fama, ottiene la cattedra di pittura all’Accademia Albertina di cui sarà direttore dal 1954 al 1972. Nel 1954 ha una sala alla Biennale di Venezia. A seguire, le mostre di Tokio e di New York, di Caracas, le collaborazioni con Blasetti, Strehler e De Bosio. Nel 1993-94 sarà Presidente dell’Accademia Nazionale di S. Luca.
Muore a Torino il 22 agosto 1999.
Un volumetto, pubblicato dalle Edizioni della Cometa, conterrà tutte le immagini della mostra, la lettera di Carlo Levi, le notizie biografiche e una intervista di Giuseppe Appella a Enrico Paulucci realizzata nel 1980.