Mautone Michele

La ricerca inizia negli anni ’70 con una serie di sculture lavorate con l’argilla e tradotte in cemento e sabbia. Il primo ciclo di opere è Sguardo obliquo, una rapida riflessione sulla scultura del Novecento. Dal 1983 il lavoro subisce continue trasformazioni: inizialmente le sculture sono lavorate direttamente su strutture con impasto cementizio abbinato a colori, poi diventano polimateriche con l’aggiunta sempre più marcata di legno, ferro, rete metallica etc…. Costanti sono i riferimenti naturalistici ispirati al territorio vesuviano e ai suoi ambienti: le coste, le rocce, gli anfratti. Tali luoghi, talvolta, vengono evocati con una visione ironica ma sempre associata ad un’attenta riflessione sul mondo dell’arte e della realtà contemporanea.