Manazza Paolo

Nato a Milano nel 1959, Paolo Manazza ha compiuto studi di Filosofia Teoretica presso l’Università Statale di Milano. Oggi è un intellettuale a trecentosessanta gradi nel campo delle arti visive. Pittore e giornalista di fama, nonché autore di saggi di critica e di filosofia: l'ultimo dei quali "Sulle finalità dell'arte dopo l'11 settembre" (ObarraO edizioni, Milano, 2006). Ha firmato articoli per importanti testate italiane come “L’Espresso”, “Capital”, “La Stampa” e “Repubblica”. Attualmente collabora stabilmente con il “Corriere della Sera” ed è direttore di uno dei siti d’arte più cliccati in Italia: www.ArsLife.com. Ha insegnato all’Accademia di Brera di Milano “Editoria dell’Arte” e “Teoria e pratica del Mercato Multimediale dell’Arte” e nei Master di specializzazione post-universitaria. Nel settembre 2005 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi l’onorificenza di “Ufficiale Al Merito della Repubblica Italiana”. Dopo un lungo  tempo di “riservata e silenziosa pittura” Manazza ha deciso di esporre i suoi dipinti con una prima curiosissima personale svoltasi nell’aprile del 2008 a Milano che ha raccolto l’entusiasmo del pubblico di artisti e di appassionati. La mostra svoltasi presso la “Fondazione Maimeri” (la più grande azienda italiana di colori per artisti) aveva un titolo ironico e provocatorio: “ViceVersa: i dipinti di un critico presentati dagli artisti”. Nella presentazione vi era scritto:  “Questo divertente ribaltamento dei ruoli ha all’attivo decine di casi in tutto il mondo, anche se purtroppo in Italia se ne parla poco. Paolo Manazza, esperto di economia dell’arte, scopritore di neo-talenti e curatore di mostre, espone una ventina dei suoi ultimi lavori, realizzati dal 2005 a oggi. Per presentare questi dipinti ha deciso di armare con la penna la mano di artisti italiani contemporanei i quali per un giorno si sono trasformati in critici. L’allegra brigata per l’occasione decise di firmare il “Manifesto di Viceversa". Un provocatorio proclama -sottoscritto da numerosi artisti e intellettuali- sulle necessità per far meglio circolare l’energia artistica in Europa. Delle venti opere esposte molte furono vendute. Ma l’eclettico Paolo decise subito, con i soldi raccolti, di comprare un centinaio di barattoli di colore da mezzo chilo e organizzare una festa nel corso della quale regalò ai giovani artisti invitati questo materiale. Parlando del suo lavoro, Manazza ha scritto: "tutto cominciò molti anni fa quando rimasi ipnotizzato dalle tonalità dei rosa. Quelli di Willem de Kooning. Univo l'informale americano a quello italiano e francese in una sorta di ideale congiunzione tra l’astrazione statunitense e quella europea. Saltando tra gli anni Quaranta sino ai Novanta del secolo scorso”. In sintonia con la scuola americana degli anni Cinquanta, Manazza sostiene:  “Non esiste la figurazione. Non esiste l’astratto. Esiste solo la pittura”. De Kooning riteneva che il termine ‘astratto’ appartenesse alle persone che disquisivano di arte, che erano più interessate alla filosofia e alla storia dell’arte che non alla pittura. E’ il parlare che ha messo l’Arte nella pittura. Nel senso che la misteriosa, inafferrabile qualità di qualsiasi grande opera, quale che sia il suo contenuto, è una qualità allusa da parole e termini molto vaghi come ‘lirico’ o ‘sublime’. Mentre lo scopo della pittura è ciò che de Kooning definiva il ‘nulla’ di un quadro, “la parte che non è raffigurata ma che è lì per via degli elementi che vi sono dipinti”. Paolo Manazza è stato citato nel volume “La via italiana all'informale” (Giorgio Mondadori editore) tra le ultime tendenze artistiche nel capitolo intitolato “Contaminazioni e nuove tendenze” nel quale il suo lavoro pittorico viene letto come prosecuzione delle ricerche di autori come Antonio Corpora, Alfredo Chighine o Nicolas De Staël.
Notizie e recensioni sulla sua pittura sono state pubblicate, tra gli altri, su:
dai mensili “Il Giornale dell’Arte” e “Arte”
dai settimanali “Patrimoni” (allegato di “Milano Finanza”)
dai quotidiani  “La Repubblica”, “Corriere della Sera”, “Il Giornale”, “Libero” e “Nice Matin”
dai siti “Corriere.it”, “Repubblica.it”, “Lastampa.it”, “Liberoquotidiano.it” ed “Exibart.com”