Lombardi Daniele

Daniele Lombardi ( Firenze 1946/2018), compositore, pianista e artista visivo. Di grande notorietà internazionale per il suo particolarissimo repertorio, ha compiuto un vasto lavoro sulla musica delle avanguardie storiche degli inizi del Novecento, suonando in prima esecuzione moderna un grande numero di composizioni di musica futurista italiana e russa e autori come George Antheil, Leo Ornstein, Alberto Savinio, Alexandr Mossolov, Arthur Vincent Lourié. Ha avuto in repertorio anche programmi con sue composizioni per pianoforte, e talvolta i suoi recital pianistici hanno presentato inusitati profili che storicamente collegano il repertorio del passato a musiche di oggi, spesso a lui dedicate.
Accanto all’attività di compositore e performer, nonché di storico e critico della musica contemporanea, dal 1969 ha sviluppato un’azione specifica di visualizzazione del gesto, del segno, del colore e della scrittura musicale di cui alcuni musei e istituzioni italiane ed estere hanno riconosciuta l’efficacia, dedicandogli importanti mostre. Proseguendo nella strada che aveva fatto dichiarare a Kandinskij che “le tonalità dei colori, al pari di quelle della musica, son di natura assai più sottile, destano vibrazioni psichiche assai più sottili, che non è possibile descrivere con parole” Lombardi giunge alla ‘muta musica mentale’ trascritta nelle sue grandi composizioni su carta, a base di nastri o fasce cromatiche, linearità libere, puntuazioni, macchie, campiture di colore sfumato, pause incolori fornite e considerate nel supporto, grafemi a inchiostro.Tali componimenti visivi saranno in mostra al Museo di Cassino quale prosieguo di quell'episodio espositivo attuato a Siena nel 2002 preso il Museo di Santa Maria della Scala dal titolo “Ascoltare con gli occhi”, che resta l'esempio precedente di maggiore rilevanza nel suo originale percorso.Compositore, artista e studioso, sperimentatore e ricercatore, Daniele Lombardi (1946-2018) è nato a Firenze, allievo di pianoforte di Rio Nardi e poi docente al Conservatorio di Milano, la sua doppia formazione musicale e visuale lo ha portato a immaginare un unico linguaggio che, tra analogie e contrasti, è espressione di gesto, segno e suono. Fondamentali sono i suoi lavori sulla musica delle avanguardie storiche, avendo anche eseguito un ampio numero di composizioni futuriste, di autori come George Antheil, Leo Ornstein e Alberto Savinio. Interessato agli sviluppi tecnologici, dalla computer graphic alla realtà virtuale, ha sempre orientato la sua ricerca sul concetto di multimedialità.
Enorme il numero delle composizioni e delle performance, di cui si ricorda in particolare Sinfonia, del luglio 1987, quando invase via Tornabuoni con 21 pianoforti a coda, e Mitologie, in cui un microfono manda il segnale acustico a uno schermo a cristalli liquidi che modifica lo spettro cromatico in tempo reale.
Ha diretto per alcuni anni, a Roma, il festival Nuova Musica Italiana e Nuova Musica Internazionale e stava lavorando a una commissione per il Maggio Musicale Fiorentino.