Lazzari Bice

Bice Lazzari nasce a Venezia nel 1900 e dopo un breve periodo di studi al Conservatorio, completa la sua formazione all’Accademia di Venezia e, per qualche tempo, a quella di Firenze.
Le sue prime prove, dopo un giovanile momento figurativo nei modi del naturalismo veneto, si volgono al cubismo e all’astrattismo.
Nel 35 si trasferisce a Roma, dove un vero movimento astratto si forma solo nel dopoguerra. Rimane dunque un’isolata, anche se nel corso degli anni conosce Cagli, Capogrossi, Licini, Melotti, e poi il mondo degli architetti, a cominciare da Carlo Scarpa (del quale era cognata) e Giò Ponti.
Elena Pontiggia scrive: ”..c’è nei lavori della Lazzari un senso di fragilità che non si trova facilmente nemmeno negli astrattisti più lirici, da Licini a Melotti. E’ un senso di esilità e, quasi, di smarrimento che è raro nella pittura non figurativa italiana e non solo italiana….Nelle sue opere la geometria non esprime razionalità, ma malinconia.
E’ come se ognuna delle sue linee sapesse bene di poter essere spezzata, interrotta, deviata, cancellata.
…La leggerezza, che è la musa del nostro tempo, ha in lei una interprete fra le più convincenti (e non a caso è stata amica di un altro maestro della leggerezza, anzi del “superleggero”, come Giò Ponti).
Per contro c’è nel suo lavoro anche una sapienza enumerativa, un’idea di ripetizione ostinata come un mantra. Il segno si riproduce, si duplica, si moltiplica, come per un’aspirazione all’infinito che viene tutte le volte sconfitta ma non smette di esprimersi. La vulnerabilità convive con la volontà di resistere.”
Bice Lazzari muore a Roma il 13 novembre del 1981.
Negli ultimi anni sono state organizzate importanti mostre personali, si ricordano :
2002 “Bice Lazzari at the Peggy Guggenheim collection”, Venezia;
2005 “L’emozione astratta” , Ca’ Pesaro , Venezia ;
2011 “L’equilibrio dello spazio”, MACRO, Roma ;
2013 “ Signature Line”, National Museum of Women in the Arts , Washington .