Ciacelli Arturo

Arturo Ciacelli (Arnara 1883 – Venezia 1966) è stato un grande artista ciociaro, futurista, protagonista della ricerca artistica nazionale e internazionale della prima metà del secolo scorso.
Inizia a lavorare a Roma aiutando suo padre mosaicista. È aiutante di Duilio Cambellotti e Alessandro Bazzani nelle scenografie per il teatro Argentina. Frequenta i corsi liberi all’Accademia di Belle Arti, dove nel 1909 conosce la pittrice svedese Elsa Ström. La sposa nello stesso anno e si trasferisce in Svezia. Espone presto a Stoccolma e Malmö, poi a Copenaghen, Göteborg e Oslo.
Insieme a Balla, Boccioni, Severini ed altri, aveva già partecipato con cinque opere al primo "Salone dei rifiutati” (1905). Nel 1911 a Parigi frequenta Delaunay e conosce Léger, Braque, Chagall ed altri. Torna in Svezia e nel 1912 tiene la sua prima personale nella galleria dell'università di Lund, presentata dal poeta Gian-Maria Cominetti. Dal 1915 fino a tutti gli anni ’30 operò a Stoccolma, dove fu anche direttore della Nya konstgalleriet, la prima galleria d’arte moderna di Stoccolma, dove espose opere di Robert Delaunay, Sonia Delaunay Terk, Van Dongen, Dufy, Léger, Ozenfant, Picasso, Rouault, Vlaminck, Kandinskij e Severini. Fece conoscere il cubismo e il futurismo, fu un grande animatore e divulgatore culturale, organizzando conferenze, serate musicali e "concerti di colore”, film a colori creati da lui. Ebbe un apprezzamento ufficiale da parte di Guillaume Apollinaire sul Paris-Journal.
Nel 1930 è presente alla Biennale di Venezia con tutto il gruppo futurista. Nel 1935 F.T. Marinetti presenta una sua personale a Torino, divenendo così "un attivo esponente del secondo tempo del futurismo".
Dal 1937 si trasferisce a Vienna. Insegna presso la locale scuola italiana ed espone presso l'Istituto italiano di cultura fino al 1960. In questo periodo riprende i contatti con gli amici milanesi e aderisce al Movimento arte concreta (MAC). Si orienta verso una pittura di forme geometriche "che ricordano talvolta alcune composizioni del suo amico Arp" (Dorfles, 1952).
Muore a Venezia nel 1966.