Casorati Felice

Casorati Felice

Celebrato come uno dei maestri dell'arte italiana del Novecento, Felice Casorati fu protagonista di quel rinnovamento del linguaggio artistico che ebbe nelle Biennali di Venezia e nelle sedi del circuito espositivo europeo e americano uno spazio di scambio e di confronto. Partecipò a importanti rassegne celebrative tra le quali, nel 1910, le Esposizioni per il Centenario argentino di Buenos Aires e per il Centenario dell'Indipendenza di Santiago del Cile; le Esposizioni universali di Barcellona nel 1929 e di Bruxelles nel 1935; l'Esposizione Internazionale di Parigi nel 1937. Presente a numerose mostre dedicate all'arte italiana contemporanea, alle mostre itineranti del movimento artistico Novecento (a Ginevra nel 1929, in America latina nel 1930, a Stoccolma e a Helsinki nel 1931), e nel dopoguerra, alla Documenta di Kassel (dove fu invitato per la prima edizione del 1955), l'artista concorse a prestigiosi premi come quello promosso dal Carnegie Institute di Pittsburgh, dove fu presente dal 1924 al 1939 e poi nel 1950, e per il quale fu membro della giuria nel 1927.
L'antologica Felice Casorati. Collezioni e mostre tra Europa e Americhe si prefigge di analizzare questa composita mappa espositiva, assumendo le Biennali veneziane come punto privilegiato d'osservazione. Sono dodici le edizioni documentate nelle sale della Fondazione, attraverso singole opere (1907, 1910, 1912) o attraverso nuclei cospicui (ciascuno di cinque, sette dipinti) che consentiranno di ricostruire la partecipazione dell'artista alla mostra del 1924, del 1938, del 1942, del 1952, sino alla postuma del 1964.

FELICE CASORATI
(Novara, 1883 – Torino, 1963)
Dopo gli studi classici e la laurea in Legge, Casorati sceglie la strada dell’arte. Espone alla Biennale di Venezia sin dal 1907, alle importanti mostre di Ca’ Pesaro nel 1913 e 1919, ed alle Secessioni romane del 1913 e 1915. A Torino dal 1918, matura nuove convinzioni pittoriche; scopre la lezione di Cézanne (dal 1920-22), ripensa a Piero della Francesca. Con poche pause – per esempio intorno al principio degli anni Trenta - saranno questi i riferimenti essenziali per la sua pittura. Nell’ambiente torinese conosce l’industriale e mecenate Riccardo Gualino, Piero Gobetti – che pubblica nel 1923 la prima monografia sull’artista – e Lionello Venturi, che lo presenta alla Biennale di Venezia nel ’24. In seguito Casorati esporrà con il gruppo del “Novecento” italiano, e la sua presenza alle biennali veneziane sarà costante: nel 1938 otterrà il Gran Premio per la Pittura. Regolare sarà anche la sua presenza alle Quadriennali d’Arte nazionali, oltre che in numerosissime rassegne all’estero. Titolare della cattedra di Pittura all’Accademia Albertina di Torino dal 1941, ne diverrà Direttore dal 1952.


 

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