Botta Mario

Botta Mario

L’opera di architettura testimonia la storia del proprio tempo. Quella del costruire è una condizione che trasforma un equilibrio esistente in uno nuovo ed è in questa metamorfosi che risiede la finalità di ogni atto creativo. Si tratta di un processo continuo attraverso il quale gli spazi vengono via via modificati nel tempo per rispondere alla sensibilità dei differenti periodi storici. Là dove più forte sono stati la presenza, il lavoro, le lotte e le speranze di altri uomini, ancora oggi possiamo riconoscere una storia che ci appartiene, un territorio della memoria. Questa “prossimità” di un “passato come amico” (Kahn) deve entrare a far parte del progetto così come i dati tecnici-funzionali.
 
Sono trascorsi più di cinquant’anni da quando Mario Botta, giovane ed entusiasta apprendista disegnatore, ha progettato e costruito la sua prima architettura; era animato unicamente da un’incontenibile passione che, nel tempo, ha capito essere la ragione portante di questo suo mestiere: quella di mettere pietra su pietra, di modellare lo spazio di vita dell’uomo. Un lavoro che insegue quella sintesi di utilità e bellezza che chiamiamo architettura.