Bolognesi Marco

Bolognesi Marco


MARCO BOLOGNESI 
Nato nel 1974 a Bologna, europeo transculturale di fatto, ha vissuto tra Londra, Vienna e Roma, per poi stabilirsi a Bologna. Fin dall’inizio della sua carriera, ha focalizzato la sua ricerca artistica sulla creazione di un mondo parallelo virtuale. 
Trasferitosi a Londra, nel 2002 vince “The Artist in Residence Award” all’Istituto Culturale Italiano, grazie al quale l’anno successivo realizza la mostra “Woodland”, un progetto espositivo incentrato sulla tematica degli organismi geneticamente modificati. Inizia a collaborare con la stilista Vivienne Westwood, icona dell’estetica punk, di cui assimila estetica e contestazione punk. Nel 2008 il suo cortometraggio “Black Hole”, attento al tema dell’ibridazione e dei cyborg, vince l’“Indie Short Film Competition” in Florida e nello stesso anno, Lorenzo Canova, inserisce il suo lavoro all’interno della Collezione Farnesina Experimenta. Nel 2009, pubblica con Einaudi, “Protocollo”, una graphic novel cyberpunk scritta a quattro mani con lo scrittore Carlo Lucarelli. 
Nel 2012 al Festival Fotografia Europea presenta “Humanescape”, progetto artistico curato da Walter Guadagnini, con presentazione di Bruce Sterling e di Jasmina Tešanović. 
Nel 2014 Sandro Parmiggiani lo seleziona per la mostra organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia per la celebrazione dell’anniversario di nascita di Ludovico Ariosto. Nello stesso anno Valerio Dehò, organizza la prima retrospettiva del lavoro dell’artista “Sendai City”. Il curatore sviluppa in tre mostre personali il progetto - tra la fine del 2014 e la prima metà del 2015 - presso il Kunst Meran, Abc a Bologna e il PAN di Napoli. 
Sempre nel 2015 Massimo Scaringella lo seleziona per il padiglione “Perspectivas Italianas della Bienal del Fin del Mundo in Cile e in Argentina”, seguiranno un tour di mostre nel sud America: “Bienal De Curitiba” con la mostra “Sendai city: the Truth”, curata nel 2017 da Massimo Scaringella. Museo Oscar Niemeyer – MON. Nel 2018 partecipa alla collettiva itinerante “Enigma da Visão” (Galeria Municipal de Arte de Balneário Camboriú, Fundação Cultural de Blumenau e Museu de Arte, Blumenau; MAC - Museu de Arte Cascavel, Cascavel) e alla collettiva “Unspoken Deals” per i 25 anni della Biennale di Curitiba, Museo Oscar Niemeyer – MON. 
Nel 2016 partecipa alla Plastik Factory di Pechino, in occasione della Biennale Italia-Cina. 
Nel 2017 fonda la Bomar Studio, votata alla produzione di cinema sperimentale e video installazioni. Partecipa alla collettiva “Our Place in Space” a Palazzo Cavalli Franchetti (Venezia), a cura di Antonella Nota e Anna Caterina Bellati, in collaborazione con ESA -European Space Agency e NASA, con l’opera Mock-up. 
Nel 2018 partecipa ad altre esposizioni internazionali: “Our Place in space”, al Visitor Centre di Garching, e a Monaco di Baviera. E in Italia, come invitato a “Re.Use Scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea”, Museo Santa Caterina Treviso. 
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Marco Bolognesi, artista e filmmaker, nasce nel 1974 a Bologna, dove si laurea al DAMS. Del 1994 e 1996 sono le sue prime opere video, realizzate per la RAI e presentate al Giffoni Film Festival e alla Biennale di Venezia. Nel 2002 si trasferisce a Londra, dove vince “The Artist in Residence Award” all’Istituto Culturale Italiano (2003) e realizza la mostra “Woodland”, da cui due anni dopo nasce l’omonimo libro fotografico e la prima personale alla Cyntia Corbett Gallery di Londra. Nel 2008 realizza il cortometraggio “Black Hole”, che vince il premio miglior film fantascientifico all’Indie Short Film Competition in Florida ed esce il libro monografico “Dark Star”. Nel 2009 viene pubblicato per Einaudi “Protocollo” il primo volume di una graphic novel nata dalla collaborazione con Carlo Lucarelli e nello stesso anno presenta nella londinese Olyvia Fine Art “Z Generation: Realm of Ambiguity” e alla Fondazione Solares delle arti di Parma il progetto “Genesis”. Nel 2011 realizza l’installazione “Mock-up” esposta allo IED di Milano all’interno del festival Invideo e partecipa alla collettiva londinese “What made us famous” a fianco di artisti quali Damien Hirst, Helmut Newton, Sarah Lucas. Nel maggio 2012 il festival Fotografia Europea di Reggio Emilia presenta “Humanescape”: una mostra e un libro che vede la partecipazione di Bruce Sterling e Jasmina Tešanovic. Nel 2014 inaugura a Merano Arte il primo capitolo della personale “Sendai City. Alla fine del futuro” in cui viene presentato il Bomar Universe, universo in continua espansione, tra cyberpunk e fantascienza sociale. Il secondo capitolo viene proposto nel 2015 a Bologna, presso ABC e SetUp Art Fair. Partecipa alla collettiva “Orlando Furioso. Incantamenti, passioni e follie”, in occasione del 540° anniversario della nascita di Ludovico Ariosto, a tre edizioni della Biennale Italia-Cina e alla Bienal del Fin del Mundo. Vive e lavora tra Roma e Londra. Sito web: www.marcobolognesi.co.uk.

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