Bariona Augusta Mariateresa

nata a Milano. In famiglia le è trasmesso l’amore per l’arte: la madre è scultrice, lo zio è stato un importante collezionista di arte contemporanea. Dopo gli studi di filosofia, comunicazione e marketing (Ied), lavora nel settore della pubblicità. In questi anni inizia una fase avventurosa, tra traversate atlantiche e campagne toscane, dove la pittura comincia a prendere spazio nella sua vita. Con la psicanalisi inizia un percorso di ricerca spirituale sistematico composto da varie fasi, tra le quali le più importanti sono l’antroposofia e la meditazione. Meditazione come trasformazione: vedere le cose come sono. La sua vita prende la piega definitiva del cammino della ricerca interiore. La pittura dalla metà degli anni ’90 è l’acquerello, le prime carte veline, i colori alimentari, le tempere di grande formato. Tra le varie attività del periodo, anche dei librini con l’amico Alberto Casiraghi, edizioni Pulcinoelefante.Proseguendo con i collage, nel 2002 approfondisce le altre tecniche presso l’Accademia San Luca di Milano a indirizzo antroposofico. Inizia una serie di lavori ad olio ispirati alla Morte, all’Astrologia, all’Alchimia.

Nel 2007 crea una videoistallazione: “La Divina Madre”, simbolica per la trasformazione alchemica, dove brucia la maggior parte dei suoi lavori rimasti. Riparte l’anno dopo con il Bianco. Dal 2010 riprende il colore e l’uso delle carte veline studiando nuovi percorsi e nuove tecniche, sempre strettamente legati al simbolismo e all’approfondimento nella ricerca interiore.

Vive tra Milano e Rosasco, nella campagna pavese, dove ha lo studio. Si dedica anche alla fotografia, coltiva le rose, ama i gatti, scrive poesia.

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