Albertini Giorgio

Giorgio Albertini nasce a Milano nel 1930, dove compie gli studi.
Nel 1961 incomincia ad esporre nell'ambito di una pittura che, se pure di tipo informale, ha riferimenti naturalistici. Agli inizi degli anni 70 propone un discorso su un tipo di figurazione con il tramite della fotografia: si hanno pertanto i cicli delle "Immagini ritrovate” dove i personaggi degli album di famiglia vengono ripresi nella loro staticità. Segue poi il ciclo del "London Inclusive Tour” con i suoi seducenti soldatini ed i suoi splendidi cavalli che escono dai pieghevoli dell'agenzia turistica. Negli anni 80 lavora sul tema della natura morta altalenante tra l'immagine tratta dalla composizione pubblicitaria della carta patinata e la memoria di brani pittorici seicenteschi, con particolare riferimento ai lavori di Evaristo Baschenis nella mostra “Musica e dintorni”. Nel 1982, con il ciclo delle “Acquamorfosi”, Albertini riproduce fedelmente le gondole, le case e i palazzi di Venezia e Burano sulla superficie delle acque dei canali. Proprio questi «effetti fotodinamici» saranno alla base della riscoperta dell'informale. In occasione della personale presso la Galleria Credito Valtellinese di Sondrio (1994) presenta una serie di vedute alpine in bilico tra mec-art e iperrealismo, dove però viene esplicitata la sua fiducia senza riserve nel diretto e primario linguaggio della pittura. 
Ha insegnato alla NABA (Nuova accademia di Belle Arti di Milano) ed esposto in importanti gallerie pubbliche e private in Italia e all’estero, partecipando a Fiere d’arte internazionali, quali: Bologna, Miart, Padova, Lugano, Bari, Washington, New York, Chicago, Bruxelles e Londra.

 

Giorgio Albertini "Riflessioni"
 23/11/2017  al 23/12/2017

«Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi (…); ville sparse e biancheggianti…

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