Accattino Adriano

Note biografiche e convinzioni personali
Dopo una mostra quand’era ventenne, Adriano Accattino è tornato all’arte negli ultimi vent’anni. Da allora ogni anno ha deliberatamente trasformato modi e sensi della sua pittura, ricominciando sempre da capo.. Ha appeso quadri sugli alberi, li ha seppelliti e riesumati, li ha tagliati a fettucce, ha mescolato la sua pittura con quella di altri.
Ha sostanzialmente sempre disfatto e ricreato; e questa doppia determinazione costituisce la sua cifra caratteristica. Egli è convinto che distruggere sia la stessa cosa che creare e che si crei solamente attraverso la distruzione. Infatti questa consente che avvenga la sostituzione di parti della realtà con altre parti e la prosecuzione per un certo tempo dell’insieme con la conversione di una forma in un’altra, di un’essenza in un’altra.
Accattino è sempre in bilico nella sua pittura per una passione che si compone del suo contrario e per una fede nell’arte che si sta facendo, piuttosto che nell’arte che si è fatta.
Ha compiuto settant’anni ed è convinto che venti glieli abbiano rubati. Per sessant’anni della sua vita ha inseguito un fantasma che si chiama poesia. Già anziano ha cominciato a rincorrere anche l’arte.
Vive a Ivrea.